“Bicciolani e Bicciolano: dolci e tradizioni della vecchia Vercelli”
Museo Leone, sabato 1° agosto ore 17.30
e
“Dall’Arte Coquinaria alla Porchetta Cicalata: Cucina,
Museo Leone, sabato 1° agosto ore 17.30
e
“Dall’Arte Coquinaria alla Porchetta Cicalata: Cucina,
Biblioteca e Museo in un’unica portata”.
Nuovo percorso espositivo dal 1° agosto 2015 al Museo Leone.
Il Bicciolano e i Bicciolani, maschera e biscotti, sono simboli popolari delle tradizioni vercellesi: l’uno è il principe del carnevale, gli altri sono i dolci tipici della nostra città. Entrambi sono talmente radicati nella nostra cultura che il termine “bicciolano” è da tempo sinonimo di “vercellese”. E di questi capisaldi della tradizione si parlerà al Museo Leone, sabato 1° agosto alle 17.30 in una data che, per la vercellesità, è il momento più alto, ovvero la festa patronale di S. Eusebio. L’incontro, che più che una conferenza vuol essere una “dolce chiacchierata”, dal titolo “Bicciolani e Bicciolano: dolci e tradizioni della vecchia Vercelli”, proverà a gettare una nuova luce su questi capisaldi della cultura vercellese che sono talmente legati alla nostra città che si danno per scontati; ma quale sia l’origine dei dolci e della maschera si perde nelle nebbie della storia. Luca Brusotto, Conservatore del Museo e il suo vice Riccardo Rossi, proveranno per l’occasione a fare chiarezza sulle tradizioni vercellesi, alla ricerca delle loro origini più antiche e misteriose. Concluderà la conferenza una degustazione di Bicciolani della pasticceria Lesca che potranno essere assaporati, sia con i vini che tradizionalmente si accompagnano a questi dolcetti, sia con la birra proposta da “Mercante di Birre”, creando un innovativo connubio di sapori.
Per la conferenza del 1° agosto che avrà luogo presso il Museo con ingresso da via Verdi 30 alle ore 17,30, la prenotazione è obbligatoria.
Per l’occasione si potrà inoltre accedere anche al Corridoio delle Cinquecentine, riallestito dopo il termine della mostra dedicata alla Grande Guerra, dove un nuovo percorso espositivo tematico attende i visitatori. La gastronomia, si sa, in questo periodo la fa da padrona, ma spesso ci si dimentica che tutto parte da un luogo umile: la cucina, arricchita di un sapere e di tradizioni antiche. Libri di cucina, ricette frettolosamente scritte su ritagli di carta, volantini pubblicitari di cibi e bevande o menù di ristoranti conservati per ricordo: oggetti semplici presenti in tutte le case che, quando ci capitano tra le mani, dal fondo di qualche cassetto, ci portano alla memoria sapori, profumi, persone e momenti gradevoli e colmi di nostalgia. E se questo “frugare nei cassetti” lo si facesse in una biblioteca e in un museo? Nella casa di Camillo Leone, che è anche lo scrigno che raccoglie la storia dei Vercellesi, si possono scovare scritti e oggetti che in genere non sono esposti al pubblico ma che, pur nella loro semplicità, hanno la capacità di dare allo spettatore un’idea dei momenti conviviali e della vita domestica dei nostri antenati dal Medioevo alla fine dell’Ottocento. Queste sono le suggestioni che con l’esposizione dal titolo “Dall’Arte Coquinaria alla Porchetta Cicalata: Cucina, Biblioteca e Museo in un’unica portata” si vogliono risvegliare. L’esposizione, che cerca di coniugare le tradizioni vercellesi di cui il museo Leone è per sua natura il primo custode ed i temi saliti alla ribalta grazie ad Expo 2015, terrà compagnia a tutti i visitatori fino all’autunno inoltrato. A partire dal mese di settembre sono previste visite guidate nei giorni festivi. L’ingresso all’esposizione è compreso nel biglietto d’ingresso del Museo.
Per info e contatti: 0161253204, 3483272584, www.museoleone.it o scrivere a info@museoleone.it.
Per la conferenza del 1° agosto che avrà luogo presso il Museo con ingresso da via Verdi 30 alle ore 17,30, la prenotazione è obbligatoria.
Per l’occasione si potrà inoltre accedere anche al Corridoio delle Cinquecentine, riallestito dopo il termine della mostra dedicata alla Grande Guerra, dove un nuovo percorso espositivo tematico attende i visitatori. La gastronomia, si sa, in questo periodo la fa da padrona, ma spesso ci si dimentica che tutto parte da un luogo umile: la cucina, arricchita di un sapere e di tradizioni antiche. Libri di cucina, ricette frettolosamente scritte su ritagli di carta, volantini pubblicitari di cibi e bevande o menù di ristoranti conservati per ricordo: oggetti semplici presenti in tutte le case che, quando ci capitano tra le mani, dal fondo di qualche cassetto, ci portano alla memoria sapori, profumi, persone e momenti gradevoli e colmi di nostalgia. E se questo “frugare nei cassetti” lo si facesse in una biblioteca e in un museo? Nella casa di Camillo Leone, che è anche lo scrigno che raccoglie la storia dei Vercellesi, si possono scovare scritti e oggetti che in genere non sono esposti al pubblico ma che, pur nella loro semplicità, hanno la capacità di dare allo spettatore un’idea dei momenti conviviali e della vita domestica dei nostri antenati dal Medioevo alla fine dell’Ottocento. Queste sono le suggestioni che con l’esposizione dal titolo “Dall’Arte Coquinaria alla Porchetta Cicalata: Cucina, Biblioteca e Museo in un’unica portata” si vogliono risvegliare. L’esposizione, che cerca di coniugare le tradizioni vercellesi di cui il museo Leone è per sua natura il primo custode ed i temi saliti alla ribalta grazie ad Expo 2015, terrà compagnia a tutti i visitatori fino all’autunno inoltrato. A partire dal mese di settembre sono previste visite guidate nei giorni festivi. L’ingresso all’esposizione è compreso nel biglietto d’ingresso del Museo.
Per info e contatti: 0161253204, 3483272584, www.museoleone.it o scrivere a info@museoleone.it.

